Le malattie cronico-degenerative costituiranno il problema principale del nostro sistema sanitario e andranno gestite prevalentemente a domicilio. Da anni l'Organizzazione mondiale della sanità ha indicato, per la gestione della cronicità, il ruolo cruciale dell'educazione dei pazienti e dei loro caregiver. Ma cosa intendiamo per "educazione"? Quali sono gli scopi delle attività educative? Consistono solo nel raggiungimento di obiettivi (di conoscenze, di abilità) o vanno oltre l'apprendimento? Il testo analizza l'ampia "dizione-ombrello" di patient education, nella quale rientrano svariate tipologie di attività, dall'insegnamento breve a percorsi autenticamente educativi. In una prospettiva pedagogica, fa chiarezza su termini e piani d'intervento molto diversi, che attualmente si sovrappongono. L'obiettivo finale è sviluppare una maggior consapevolezza pedagogica nei professionisti della cura, in modo da attuare interventi "educativi" appropriati ai bisogni dei singoli pazienti.
Indice testuale
Introduzione
CAPITOLO 1 - I termini del discorso
Le parole e le cose
Che cos’è l’educazione?
Che cosa significa insegnare (teaching)?
Modelli di apprendimento e metodi d’insegnamento
Pedagogia e scienze dell’educazione
Pedagogia come teoria critica dell’agire educativo
CAPITOLO 2 - Educazione del paziente: dagli interventi di teaching ai percorsi educativi
Un po’ di storia
Alcuni chiarimenti terminologici
Educazione formale, non formale e informale
Educazione “formale”: la diagnosi educativa
Attività di teaching del paziente
Interventi di educazione del paziente formali e non formali
Centralità della relazione negli interventi educativi
L’approccio di counseling all’educazione del paziente
Interventi educativi individuali e di gruppo
Una mappa per orientarsi
Le competenze in gioco nelle diverse tipologie di interventi
CAPITOLO 3 - Educare a integrare la malattia cronica nella propria identità
Una storia per cominciare
Educazione e lavoro sull’identità del paziente cronico
Approcci psicoeducativi e di supporto sociale
Approcci narrativi e autobiografici
Il significato dell’educazione nella cura e nella riabilitazione del paziente con disagio psichico: tra “fare” e “stare” (Katia Daniele)
Questioni di metodo nell’educazione finalizzata a integrare la malattia nell’identità personale
Riflessioni finali sullo sviluppo delle competenze pedagogiche nei professionisti della cura
Ringraziamenti
Bibliografia
Sitografia
CAPITOLO 1 - I termini del discorso
Le parole e le cose
Che cos’è l’educazione?
Che cosa significa insegnare (teaching)?
Modelli di apprendimento e metodi d’insegnamento
Pedagogia e scienze dell’educazione
Pedagogia come teoria critica dell’agire educativo
CAPITOLO 2 - Educazione del paziente: dagli interventi di teaching ai percorsi educativi
Un po’ di storia
Alcuni chiarimenti terminologici
Educazione formale, non formale e informale
Educazione “formale”: la diagnosi educativa
Attività di teaching del paziente
Interventi di educazione del paziente formali e non formali
Centralità della relazione negli interventi educativi
L’approccio di counseling all’educazione del paziente
Interventi educativi individuali e di gruppo
Una mappa per orientarsi
Le competenze in gioco nelle diverse tipologie di interventi
CAPITOLO 3 - Educare a integrare la malattia cronica nella propria identità
Una storia per cominciare
Educazione e lavoro sull’identità del paziente cronico
Approcci psicoeducativi e di supporto sociale
Approcci narrativi e autobiografici
Il significato dell’educazione nella cura e nella riabilitazione del paziente con disagio psichico: tra “fare” e “stare” (Katia Daniele)
Questioni di metodo nell’educazione finalizzata a integrare la malattia nell’identità personale
Riflessioni finali sullo sviluppo delle competenze pedagogiche nei professionisti della cura
Ringraziamenti
Bibliografia
Sitografia
Biografia dell'autore
Lucia Zannini insegna Pedagogia presso la facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Milano. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Medical humanities e medicina narrativa (2008) e L'educazione del paziente (2023).