Libri di V. Cresti
La villa di Sammezzano. Un'Alhambra toscana
Carlo Cresti, Massimo Sottanie altri
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 160
Gli scritti di Carlo Cresti, Massimo Sottani e Matteo Cosimo Cresti intendono mettere in opportuno rilievo la personalità e le
Architettura e decorazione nella Toscana del Novecento
Carlo Cresti, Matteo C. Cresti
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 198
Futurismo e architettura
a cura di C. Cresti
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 192
"Noi dobbiamo inventare e rifabbricare la città futurista simile ad un immenso cantiere tumultuante, agile, mobile, dinamico i
In dialogo con la scienza e con la fede. Ricordando Lodovico Galleni. Atti della Giornata di Studi (Pisa, 25 novembre 2017)
a cura di V. Cresti
editore: ETS
pagine: 186
Questo volume raccoglie gli interventi presentati in occasione della giornata di studi dedicata a Lodovico Galleni, a cui hann
Michelucci architetto
a cura di C. Cresti
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 84
Lo spirito e il pensiero di Giovanni Michelucci sono tuttora attuali e distinguibili nella lezione di trasgressione che egli ha affidato a tanti scritti, a tanti progetti e ad alcune straordinarie costruzioni costituenti emblematici e significativi esempi dell'architettura del Novecento. Sono qui raccolte le considerazioni riguardanti l'opera di Giovanni Michelucci testimoniate da alcuni architetti, giovani e meno giovani, nell'occasione del ventennale della scomparsa (31 dicembre 1990) dell'indimenticabile maestro. Scritti di: Carlo Cresti, Benedetto Gravagnuolo, Nicola Pagliara, Ada Toni, Giovanni Duranti, Marco Del Francia, Colomba Sapio, Matteo Cosimo Cresti, Cristiano Cossu.
Cinema e architettura
Carlo Cresti
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 102
Da una serie di esperienze al confine fra cinema e architettura, si nota il crescente interesse di figure professionali legate
Architetture per il volo. Tre esempi significativi
Carlo Cresti
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 56
Tra le architetture che hanno in comune la funzione del volo sono state scelte tre emblematiche costruzioni: il complesso di e
Firenze, da nazionalista a «fascistissima» 1903-1944. Arti figurative, architettura, letteratura e circostanze politiche
Carlo Cresti
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 440
L'autore, nato il 4 novembre 1931, ha fatto in tempo a vestire la divisa di "figlio della lupa" e di "balilla", a essere altre
Il giardino italiano. Mostra di Firenze 1931
Carlo Cresti
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 72
La mostra fu un grosso avvenimento gestito da Ugo Ojetti con l'intenzione di "rimettere in onore un'arte singolarmente nostra", ma risultò carente, espositivamente, negli aspetti iconologici e simbolici. L'iniziativa venne integrata da concorsi progettuali per un giardino pubblico all'italiana, per un giardino privato annesso ad un villino di città, per un giardino pensile di carattere moderno e italiano, che videro la partecipazione di architetti professionisti e giovani studenti delle Scuole di Architettura.
Il Ponte vecchio
Carlo Cresti
editore: Pontecorboli Editore
Dal luglio 1345 è il più noto ed apprezzato dei ponti fiorentini. È lì, saldamente impiantato nel cuore della città, nel punto più stretto dell'alveo fluviale, per unire, mediante la consistenza di tre archi di pietra, le due anime di un'unica scontrosa Firenze. L'agile racconto e la selezionata iconografica permettono di conoscere meglio i connotati e le vicende di questo ponte carico di storia; un ponte che dal giorno dell'edificazione all'alluvione del 4 novembre 1966 è assurto ad emblema di Firenze; un ponte di "vecchiezza sovraggrande", frequentato, ammirato da artisti e cultori del pittoresco, nonché fotografato da milioni di turisti provenienti da ogni parte del mondo per vedere gli aspetti, nei fronti a monte e a valle, di tale straordinario, irripetibile coacervo di botteghe, e di casupole in aggetto sull'Arno con fascinosa casualità.
Pinocchio. La città, il paesaggio, la casa, l'oggetto
Carlo Cresti
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 116
Il testo critico, qui proposto, intende confutare le convinzioni di chi ha creduto di vedere nelle pagine di Pinocchio connotati e caratteri di luoghi abitati, paesaggi, edifici, e oggetti prevalentemente contrassegnati dal marchio della toscanità. Per dimostrare quanto siano fallaci tali presunte certezze sono state specificamente rivisitate alcune entità' topiche come la cittadina di Acchiappa-citrulli, il paesetto sulla spiaggia del mare, il Paese dei balocchi, quello nell'isola delle Api industriose, e la casa della Fata con i capelli turchini. Nella lettura che ne risulta non compaiono aggettivazioni regionalistiche, bensì è consentito l'apprezzamento delle Avventure di Pinocchio nella loro deliberata rinuncia a riconoscitivi riferimenti, ovvero nella loro significativa offerta dei più ampi e corretti parametri di interpretazione. Alle evanescenti immagini ambientali che si incontrano nella narrazione, è stato volutamente contrapposto il corredo delle fervide immaginazioni iconografiche degli illustratori che per rendere maggiormente attraente il capolavoro collodiano hanno creato artistiche identità figurative del burattino di legno e dei compartecipi alle sue peripezie.
Architetti e architetture dell'«Era fascista»
Carlo Cresti
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 254
Il libro analizza e descrive alcuni risultati, validi e meno validi, dell'architettura italiana degli anni Venti e Trenta del Novecento, con l'obiettivo di dimostrare che architetti, più o meno geniali, progettando in 'camicia nera', contribuirono, tutti insieme, a costruire il monumento al fascismo.
Mario Palanti. Un architetto tra eclettismo e fascismo
Carlo Cresti, Giuseppe Cruciani Fabozzi
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 162
Il libro, comprendente i saggi critici di Giuseppe Cruciani Fabozzi e Carlo Cresti, costituisce la prima e completa indagine, di autori italiani, dedicata alla misconosciuta personalità di Mario Palanti poiché analizza sia il fecondo suo eclettismo realizzativo del periodo trascorso in Argentina, e sia quello che l'architetto visse in Italia da protagonista sfortunato di magniloquenti progetti.
Percorsi di crescita: dagli occhi alla mente. Metodo, ricerca, estensioni dell'infant observation
a cura di L. Cresti, S. Nissim
editore: Borla
pagine: 296
Teilhard de Chardin pensatore universale. Un bilancio del cinquantenario (1955-2005)
a cura di V. Cresti, L. Galleni
editore: Felici
Il volume riporta gli atti del convegno svoltosi a Pisa in occasione dei 50 anni dalla morte di Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955). Gesuita e scienziato, egli presentò un'importante sintesi tra evoluzionismo e teologia cattolica che ispirò, tra l'altro, il Concilio Ecumenico Vaticano II. Il suo pensiero ha aperto linee di dialogo con diverse culture e ha fornito spunti di indagine per nuovi progetti di ricerca che hanno portato a innovative definizioni dell'agire umano, sempre però in una prospettiva che muove innanzitutto dalla conservazione della natura. Un pensiero globale che, ancora oggi, è vivo e necessario.
Architetti, scultori e pittori nella Firenze del Quattrocento
Carlo Cresti
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 154
Architetture vasariane
Carlo Cresti
editore: Pontecorboli Editore
pagine: 64
A fronte di tanti, inutili, insipienti commenti riguardanti l'architettura del complesso degli Uffizi, piace qui proporre, di tale realizzazione vasariana, la sostanziale lettura morfologica delineata dall'architetto Giovanni Michelucci in un inedito scritto del 1945: "La fabbrica vasariana degli Uffizi che è a lato del Palazzo Vecchio, lunga, stretta, alta, e che costituisce due quinte al palazzo stesso, inquadra sapientemente la torre e ne accentua il gioioso slancio. Questa fabbrica, cioè, è collegata al Palazzo Vecchio nei volumi, nella disposizione planimetrica e nella plastica architettonica; collegata nel senso che le due opere, gli Uffizi e il Palazzo Vecchio, si valorizzano a vicenda. Il risultato artistico degli Uffizi si deve al suo tracciato, ai suoi volumi, ma anche alla sua plastica, la quale anzich imitare quella di Palazzo Vecchio, che è chiusa come un solo blocco di pietra qua e là scavata, è invece aperta, ritmata tutta sui vuoti del portico al piano terra e della loggia vetrata all'ultimo piano".