Libri di Stefano Bolognini
Flussi vitali tra sé e non-sé. L'interpsichico
Stefano Bolognini
editore: Cortina Raffaello
pagine: 173
Come passano le cose da una persona a un'altra? E quali sono le conseguenze del come sul modo di essere interno di un soggetto
Zen e l'arte di non sapere cosa dire(Lo)
Stefano Bolognini
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 144
"Lo Zen e l'arte di non sapere cosa dire" è una travolgente giostra di personaggi e vicende che con incalzante ritmo narrativo ci regalano l'immediatezza e l'assurdità della vita. Ecco per esempio la storia di Luisa, donna risoluta e spigolosa che aborrisce smancerie e sentimentalismi. Poi, un giorno, ascolta un vecchio 78 giri di provenienza americana e di colpo piange, si dispera, non riesce più ad andare a lavorare: perché? C'è poi Ermete che, tra il primo e il secondo, si alza da tavola: "Scendo un attimo a prendere le sigarette" dice... E ricompare tre anni dopo. Situazioni così, frammenti di vite vissute, storie ben congegnate ricalcate dal vero. Bolognini ci offre con questi racconti una interpretazione di gesti e consuetudini di ordinaria quotidianità alla luce delle teorie freudiane.
Passaggi segreti. Teoria e tecnica della relazione interpsichica
Stefano Bolognini
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 256
La relazione analista-paziente è uno dei temi più delicati e centrali della teoria e della pratica psicoanalitica che Stefano
Come vento, come onda. Dalla finestra di uno psicoanalista
Stefano Bolognini
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 127
Senza (o quasi) parlare di pazienti o di teoria, uno psicoanalista "impegnato" abbandona temporaneamente lo stile scientifico
In difesa della psicoanalisi
Stefano Bolognini, Simona Argentierie altri
editore: Einaudi
pagine: 112
Questo volume rappresenta l'appassionata difesa di una disciplina sotto attacco, firmata da quattro prestigiosi psicoanalisti. Il libro è volto a riaffermare le ragioni profonde della psicoanalisi, la sua validità disciplinare, la sua vitalità nel terzo millennio. Elemento chiave dell'opera è il fatto di essere firmata da quattro psicoanalisti di formazione diversa (due freudiani, uno junghiano, un lacaniano), tutti impegnati quotidianamente in attività sia cliniche che saggistiche. Mettendo da parte antiche divergenze e moderne diatribe tra scuole e modelli, essi riconoscono la comune radice culturale, declinandola ciascuno a suo modo, dal punto di vista teorico e clinico.