Libri di Michele De Lucchi
Storie di architettura
Michele De Lucchi
editore: Skira
pagine: 128
Michele De Lucchi ci racconta la sua idea di architettura e design, accompagnando le presentazioni dei propri progetti con testi che hanno la forma di narrazioni evocative, storie e riflessioni. Ogni progetto ha come fondamento concetti, pensieri, memorie ed esperienze personali che si evolvono e si trasformano in architetture di scale differenti, dai modelli in legno ai grandi edifici sviluppati dallo studio professionale. Raccontare l'idea che sta alla base di un'opera significa metterla a disposizione degli altri, farla uscire dal momento privato della creazione e farne dono al pubblico: il progetto diventa di tutti, e tutti possono riflettere e giudicare. Il volume contiene scritti illustrati con schizzi che nascono da un'attitudine all'osservazione della natura, dell'uomo, della storia e della società. L'autore concepisce trame inusuali ed estranee ai tecnicismi, dando voce alla sua personale e originalissima visione.
I miei orribili e meravigliosi clienti
Michele De Lucchi
editore: Quodlibet
pagine: 155
Michele De Lucchi ha sempre tenuto conferenze cercando di incuriosire il pubblico con racconti sui suoi clienti e aneddoti sulla sua vita professionale. Solo nel corso della conferenza gli ascoltatori capivano che i clienti non erano i tradizionali committenti, quanto i temi, i valori e gli ideali del mondo contemporaneo, interlocutori simbolici che quotidianamente orientano l'architetto. Questo volume getta finalmente luce sui "meravigliosi e orribili" protagonisti nascosti del lavoro di De Lucchi e lo fa in modo insolito: si tratta in realtà di una vera e propria autobiografia che si dipana grazie a una successione di immagini scelte per lo più in ordine cronologico. Si va dalle scorribande giovanili di De Lucchi nell'alveo dell'architettura radicale, alle sue esperienze nel design milanese degli anni Ottanta fino all'affermazione del proprio studio professionale, impegnato equamente in progetti di architettura, allestimento museale e design. Fra le immagini più note del suo lavoro compaiono qui anche aspetti più intimi, come i modelli ispiratori, i disegni fatti con matite temperate col coltellino e gli oggetti e le lampade di Produzione Privata.
My horrible wonderful clients
Michele De Lucchi
editore: Quodlibet
pagine: 160
Michele De Lucchi ha sempre tenuto conferenze cercando di incuriosire il pubblico con racconti sui suoi clienti e aneddoti sulla sua vita professionale. Solo nel corso della conferenza gli ascoltatori capivano che i clienti non erano i tradizionali committenti, quanto i temi, i valori e gli ideali del mondo contemporaneo, interlocutori simbolici che quotidianamente orientano l'architetto. Questo volume getta finalmente luce sui "meravigliosi e orribili" protagonisti nascosti del lavoro di De Lucchi e lo fa in modo insolito: si tratta in realtà di una vera e propria autobiografia che si dipana grazie a una successione di immagini scelte per lo più in ordine cronologico. Si va dalle scorribande giovanili di De Lucchi nell'alveo dell'architettura radicale, alle sue esperienze nel design milanese degli anni Ottanta fino all'affermazione del proprio studio professionale, impegnato equamente in progetti di architettura, allestimento museale e design. Fra le immagini più note del suo lavoro compaiono qui anche aspetti più intimi, come i modelli ispiratori, i disegni fatti con matite temperate col coltellino e gli oggetti e le lampade di Produzione Privata.
12 racconti con casette
Michele De Lucchi
editore: Corraini
pagine: 83
Michele De Lucchi non è mai stato un architetto comune: disegna case da abitare ma al tempo stesso modella, con uno strumento
Gli attributi dell'architetto
Michele De Lucchi
editore: Corraini
pagine: 120
"Si dice spesso ed è risaputo che per essere bravi architetti bisogna possedere gli attributi. Nessuno però dice mai quali. Con questo dizionario sarà più facile indagare sul significato vero e presunto degli aggettivi più usati non solo dagli architetti, ma anche dai committenti e da tutti coloro che girano attorno al mondo dell'architettura. Le mille e più voci sono scientificamente comprovate per la semplice ragione che non esiste letteratura di riferimento e conseguentemente sono state elaborate esclusivamente in base all'esperienza e allo stato d'animo del momento. Sono tutte nate estemporaneamente."
L'importanza di essere individui e società
Michele De Lucchi, Federica Sala
editore: Johan & Levi
pagine: 59
L"'io" non può essere "io" se non si trasforma in "noi", e il "noi" non ha alcun senso se non ci si conosce come "io"
Experimental work design & architecture. 1978-2008
Michele De Lucchi
editore: Nomos Edizioni
pagine: 104
Ettore Sottsass. Tornano sempre le primavere, no?. Ediz. italiana e inglese
Marco Belpoliti, Michele De Lucchie altri
editore: Johan & Levi
pagine: 118
Felicità e malinconia sono gli estremi entro cui si colloca tutta l'avventura umana e artistica di Ettore Sottsass: felicità d
Michele De Lucchi. Paintings 2003/04/05. Ediz. italiana e inglese
Michele De Lucchi, Andrea Branzie altri
editore: Corraini
pagine: 184
L'architettura e il design non sono semplici risposte alle necessità dei clienti, dell'industria o del mercato, ma anche attività autonoma di riflessione. In questo contesto si collocano i disegni di Michele De Lucchi: non premesse di progetti veri e propri e nemmeno evasioni dagli impegni professionali, questi disegni sono espressione autonoma di una sperimentazione ininterrotta e di una riflessione personale sullo spazio. Questo volume raccoglie 111 disegni di Michele De Lucchi eseguiti fra il 2003 e il 2005 a tempera e matite: una serie di variazioni su carta attorno ad archetipi compositivi essenziali, grezzi e potenti, autonomi rispetto ai progetti di architettura ma contemporaneamente loro fondamento implicito. Il volume include testi di Andrea Branzi e Luca Molinari, che analizzano da vicino l'attività artistica di Michele De Lucchi inserendola all'interno del suo percorso di architetto e designer, ed è pubblicato in occasione della mostra Paintings 2003/04/05 presso la Galleria Antonia Jannone di Milano (16 ottobre - 17 novembre 2008).