Libri di Alberto Cuomo
Loos. Trotzdem
Alberto Cuomo
editore: CLEAN
pagine: 112
Il pregiudizio critico circa un Loos inteso agente di un pragmatico raziocinio, ascrive l'architetto ad un «protorazionalismo»
Gropius. Pathos logos ethos
Alberto Cuomo
editore: CLEAN
pagine: 128
A partire dal noto saggio di Argan su Gropius, questo testo cerca di rilevare il senso della sua "razionalità", sia nell'attiv
Mies. Nicht mehr ist
Alberto Cuomo
editore: CLEAN
pagine: 112
Mies, lettore di Nietzsche, in particolare dello Zarathustra e del noto passo sul superamento della grande città, sa che le de
Il fantasma dell'architettura
Alberto Cuomo
editore: Mimesis
pagine: 304
Lungo l'itinerario dal postmoderno al decostruzionismo, alla transarchitettura, e al relativismo delle odierne tendenze, oscil
Terragni ultimo
Alberto Cuomo
editore: Mimesis
pagine: 193
Il titolo di questo volume intende evocare quello del romanzo "Eva ultima" di Bontempelli, articolato sul gioco tra simulazion
La fine (senza fine) dell'architettura. Verso un philosofical design
Alberto Cuomo
editore: Deleyva
pagine: 172
La sentenza hegeliana della morte dell'arte rilevava come già nelle chiese gotiche, immerse nell'interiore e nel traforo delle decorazioni in cui "sparire", l'architettura, non più depositaria di una arché fondativa, si facesse mera techné, luogo di singolari affezioni. Il progetto moderno ha tentato di ricostruire all'abitare i lineamenti di un principio attraverso l'idea di un progresso rivolto a un armonizzato mondo finale. Il fallimento del suo tentativo di ricostruire "la casa di Adamo in Paradiso" è stato rilevato da Manfredo Tafuri, il quale ha letto nel residuale "piacere" dei testi architettonici, un piacere privato che, in "momenti di estatica solitudine", illudendo di recuperare un'esperienza del tempo interiore non coglie la propria estraneazione dalla realtà. Sarà Rem Koolhaas, caricaturizzando il "tragico" dell'analisi tafuriana, verificata la "fine della guerra", a condurre quel piacere al mercato, mentre, proprio perché necessitata a misurarsi con il carattere "favolistico" del nostro mondo, l'architettura, interrogandosi sui poteri che muovono le sue definizioni, potrebbe partecipare piuttosto alla liberazione del desiderio.
La città infinita ed altri scritti
Alberto Cuomo
editore: Libria
pagine: 224
L'interrogazione, esplicita o sottintesa, che si pone nei diversi saggi del libro riguarda la possibilità, per l'architettura, di essere ancora attività negativa, critica, così come nel moderno, degli assetti, territoriali, sociali, politici, che pure la pongono. La consapevolezza della fine di ogni utopia, di ogni progressività e, quindi, di ogni possibile avanguardismo, sembra aver condotto infatti il progetto all'abbandono degli atteggiamenti oppositivi verso lo stato delle cose per una assuefazione ai suoi regimi e, principalmente, al mercato, con i suoi caratteri primariamente speculativi, sì che anche l'azione critica ancora agita si manifesta in una sorta di negazione celibe, ovvero in una autonegazione dell'architettura rivolta a mostrare la propria "sparizione". E tuttavia, pure nella fine degli "eroismi", la testimonianza dell'architettura circa il proprio dissolversi quale evento in cui si riflette il nostro vivere può essere intesa come estremo impegno" tragico", in contrasto con gli esempi di quella oggi maggiormente celebrata che sembra abbia fatto della stessa propria sparizione una musica da organetto da proporre al mercato.
Nichilismo e utopia nell'architettura tedesca contemporanea. Da Schinkel a Kollhoff
Alberto Cuomo
editore: Franco Angeli
pagine: 320
Caratterizzata dal binomio "angoscia-speranza", come mostra il Koenig, l'architettura tedesca ci rende il senso costituzionale