Libri di C. Rostagni
Gio Ponti, stile di
a cura di C. Rostagni
editore: Mondadori Electa
pagine: 197
"Sotto l'egida d'una parola altamente impegnativa, 'Stile', si inizia una indicazione di opere d'architettura e d'arredamento, e anche di disegni, e di opere di pittura e di scultura". Così scrive Gio Ponti, nel gennaio 1941, nel primo numero di "Stile", la rivista "di idee, di vita, d'avvenire, e soprattutto d'arte" da lui creata e diretta per le edizioni Garzanti, dopo aver lasciato l'Editoriale Domus. "Lo Stile nella casa e nell'arredamento" come recita inizialmente il titolo completo della rivista - viene pubblicato con cadenza mensile per tutta la durata della guerra, e prosegue fino al 1947, quando, dopo oltre settanta numeri, Ponti riprende le trattative con Gianni Mazzocchi per ritornare alla direzione di "Domus". In questi sei anni "Stile", è la rivista di Ponti, la sua "creatura": egli ne è l'ideatore e il direttore, ma anche il redattore e l'impaginatore; ne disegna numerose copertine, "a dire con arte il suo pensiero" e firma, con il suo nome o con uno dei suoi vari pseudonimi (Archias, Artifex, Mitus, Serangelo, Tipus, ecc.), oltre quattrocento articoli, tra editoriali, note e corsivi.
Venezia e il moderno. Un laboratorio per il Novecento
a cura di M. Bonaiti, C. Rostagni
editore: Quodlibet
pagine: 216
Il volume ripercorre alcune tappe significative del dibattito architettonico che, nel corso del Novecento, ha interessato la città di Venezia: dal ruolo svolto in laguna dai maestri (attraverso l'analisi di alcuni casi esemplari, come i progetti non realizzati di Frank Lloyd Wright e Louis Kahn, passando per gli interventi di Carlo Scarpa presso La Biennale) alla problematica questione che vede la città veneta imporsi nel mondo quale "modello" (dall'Ottocento alla lezione di piazza San Marco nell'opera di Eliel ed Eero Saarinen, fino alle più recenti riflessioni di Paulo Mendes da Rocha), per concludere con una considerazione intorno al ruolo privilegiato, nell'ambito della costruzione e del rinnovamento della città, svolto dall'Ater di Venezia (che ha coinvolto progettisti di tutto rilievo come Giancarlo De Carlo), di cui si sono appena celebrati i cento anni dalla fondazione. Completa il testo una sezione di disegni, in larga parte inediti, che documenta la vitalità nascosta dell'architettura moderna a Venezia, ovvero la vocazione con cui, secondo Manfredo Tafuri, «Venezia tenta di resistere dentro la sua origine. Di tale resistenza Venezia diventerà simbolo quando in essa la continuità comincerà ad essere tradita dalla ripetizione e dal feticismo impotente».
Luigi Moretti 1907-1973
Cecilia Rostagni
editore: Mondadori Electa
pagine: 339
Un saggio interpretativo fornisce per la prima volta un profilo completo di Luigi Moretti - della sua attività di architetto, di studioso e della sua personalità - inquadrandone la produzione teorica e progettuale all'interno della storia italiana del secolo scorso. Il libro presenta l'intera sua opera progettuale, valorizzandone l'intima coerenza ed unità. Riconosciuto solo recentemente come uno dei massimi architetti italiani del Novecento, Moretti ha realizzato in ciascuna fase della sua articolata attività edifici di particolare rilevanza, dall'Accademia di scherma al Foro Italico nel periodo fascista al complesso del Watergate a Washington negli anni sessanta. In stretto rapporto con l'attività sul progetto Moretti ha sviluppato sin dagli anni giovanili un intenso percorso teorico, speculativo e scientifico, culminato negli anni cinquanta nella fondazione della rivista "Spazio" e dell'lrmou (Istituto Nazionale per la Ricerca Matematica e Operativa per l'Urbanistica).